Il paese della grande muraglia cinese, uno degli ultimi baluardi del comunismo nel mondo, è separato da una cultura totalmente diversa dalla cultura occidentale, un paese in cui si distingue per un governo che controlla al massimo tutto ciò che accade. nel suo territorio, ed è per questo Xiaomi è indagata dal governo cinese per cattive pratiche pubblicitarie.
Nello specifico, in Cina esiste un file diritto della concorrenza pubblicitaria La cui sezione principale vieta l'uso di aggettivi in cui si cerca di convincere l'utente a cui è destinata la pubblicità che l'azienda o il prodotto in questione proviene "Il migliore sul mercato".
Sembra incredibile che in questi tempi, soprattutto per le nostre menti occidentali, un'azienda possa essere perseguita per una legge che secondo me sembra alquanto assurda, anche se bisogna inserirsi nel contesto del tipo di Paese di cui parliamo, un paese con governo comunista in cui esistono ancora leggi di questo stile o tribunali che sebbene ci sembrino totalmente ridicole, esistono e sono gli stessi per tutte le marche.
Il punto è che questo indagini aperte contro Xiaomi, si basa sull'uso di parole come «La migliore fotocamera»,»Lo schermo migliore», «IL MIGLIOR DESIGN»Ecc, ecc
Sebbene quelle frasi o parole qui nel mondo occidentale siano una delle parole più utilizzate per cercare di vendere i nostri prodotti o servizi, in tutto il territorio cinese sono vietate le parole poiché incitano l'utente a cui è destinata la pubblicità a credere effettivamente che questi prodotti siano I migliori sul mercato a scapito di altri marchi del settore.
Riuscite a immaginare cosa accadrebbe se tali leggi restrittive venissero applicate qui? Samsung o Apple che affrontano in ogni pubblicità proclamandosi i migliori e umiliando il loro più grande avversario, cioè se stessi e nella loro particolare guerra fredda aperta da anni. Senza dubbio, sarebbero nell'occhio dell'uragano e condannati definitivamente a pagare milioni e milioni di euro di multe per l'infrazione del suddetto Legge cinese sulla concorrenza pubblicitaria.
Ad ogni modo, alla fine sembra che tutta questa indagine a cui Xiaomi è sottoposta, possa concludersi con la rimozione di tutte le pubblicità in cui la legge è infranta così come la condanna a pagare una buona somma di denaro in multe al governo del paese della grande muraglia cinese. Come sempre accade in questi casi, che non varia molto con il mondo occidentale e come si suol dire: "Niente che i soldi non possano comprare."
Beh, non vedo niente di pazzo ... la cosa pazzesca è che da questa parte siamo abituati a essere mentiti nelle pubblicità e diamo per scontato che ci promettono "il miglior telefono" e ci danno un samsung o iphone uu